Attività

Supervisione di interventi abilitativi ABA domiciliari e scolastici

La supervisione è un’attività di coordinamento degli interventi abilitativi ABA svolti in ambiente domiciliare e scolastico.
In merito a questo, gli Analisti del Comportamento di ABA.CO forniscono attività di consulenza e supervisione alle famiglie e ai terapisti. Perché? Per garantire un’alta qualità degli interventi psico-educativi e abilitativi ABA ricevuti.

I supervisori, inoltre, creano e partecipano a momenti di condivisione tra tutti i professionisti, per sostenere il bambino e la famiglia. Il fine è quello di facilitare l’individuazione di obiettivi e strategie comuni.

Come si svolge?

Dopo una valutazione delle competenze iniziali del bambino, i supervisori di ABA.CO propongono una programmazione abilitativa. Questa dovrà quindi essere portata avanti dal terapista in contesto domiciliare e scolastico.

In seguito, attraverso incontri periodici di osservazione, i supervisori monitorano i progressi del bambino nelle diverse aree, per aggiornare gli obiettivi e le modalità di lavoro.

Nel corso delle osservazioni a casa e a scuola, inoltre, vengono fornite indicazioni sull’adattamento del contesto alle specifiche esigenze del bambino. Spesso infatti, in parallelo ad un lavoro sulle abilità del bambino, è necessario un lavoro sul contesto e con le figure di riferimento.

È importante quindi ripensare gli ambienti, le proposte educative e gli stili di interazione affinché si adattino ai bisogni specifici del bambino.

A chi si rivolge?

La supervisione degli interventi abilitativi ABA si rivolge alle famiglie con le quali è stato valutato come preferibile l’intervento abilitativo ABA in contesto domiciliare/scolastico.

L’efficacia di un intervento psicoeducativo abilitativo basato sull’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) in contesto domiciliare e scolastico non ha limiti di diagnosi. Tuttavia, può essere più indicato per bambini con diagnosi di Autismo, ADHD, DOP e ritardo cognitivo

Modelli teorici di riferimento

L’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) di terza generazione è la cornice teorica principale di riferimento dei supervisori di ABA.CO. Perché? Perché dedica ampio spazio all’apprendimento naturalistico (NET) e motivante, allo sviluppo delle competenze comunicative (ABA-VB) e include lettura e sviluppo di aspetti emotivi.

Questo approccio, inoltre, si integra con contributi provenienti da altri modelli teorici, come DENVER, TEACCH, CBT, Educazione cognitivo affettiva. Il fine è quello di rispondere al meglio alle specificità del singolo bambino e del suo contesto.

Obiettivi

L’obiettivo principale della supervisione è garantire l’alta qualità degli interventi abilitativi ABA, portati avanti in contesto domiciliare e scolastico.
Per questo motivo gli obiettivi dell’intervento sono altamente individualizzati. Questo significa che sono pensati soprattutto per rispondere alle esigenze e specificità di ciascun bambino, oltre che del suo contesto familiare e scolastico.

Tra gli obiettivi individuati per l'intervento domiciliare e scolastico potresti trovare:

Migliorare le abilità comunicative. Come ad esempio comprendere il linguaggio verbale, fare richieste, denominare, descrivere, conversare etc.
Potenziare le abilità di gioco. Cioè imparare a condividere il gioco, imparare a rispettare le regole all’interno del gioco, espandere gli interessi legati al gioco etc.
Accrescere le autonomie. Quindi imparare a strutturarsi il tempo in autonomia, imparare a gestire materiale di gioco e scolastico, imparare a vestirsi in autonomia etc.
Migliorare le abilità di ragionamento. Come imparare ad appaiare, a categorizzare, a confrontare, a seguire modelli, a completare sequenze logiche etc.

Migliorare le abilità scolastiche. Cioè imparare ad utilizzare il materiale scolastico, sviluppare i prerequisiti per lo svolgimento di attività grafiche, di scrittura, lettura e calcolo etc.
Diminuire i comportamenti problematici. Ovvero sostenere le figure di riferimento nel comprendere la funzione dei comportamenti problematici, prevenirli e non rinforzarli. Dunque, diminuire comportamenti problematici in frequenza, intensità e durata e sostituirli con comportamenti adattivi.

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