Attività

Gruppi di abilità socio-relazionali

Essere parte di un gruppo per bambini e ragazzi con difficoltà di interazione, con autismo e altri disturbi del neurosviluppo, è una grande risorsa. Per questa ragione formiamo piccoli gruppi di lavoro sulle abilità socio-relazionali. I partecipanti sono bambini e/o ragazzi con necessità di sostegno specifico in alcune aree, in particolare, nelle aree dell’interazione sociale e della relazione con l’altro.

I gruppi sono omogenei per fascia di età e competenze, e portano avanti con i terapisti percorsi psico-educativi abilitativi. Questi sono pensati per far emergere abilità come la comunicazione tra pari, il gioco, la condivisione di attività e il rispetto di regole sociali.
Grazie alla presenza dei pari di età e del contesto di gruppo, molti degli apprendimenti offerti sono incidentali e naturalistici, quindi facilmente generalizzabili.

Come si svolge?

Dopo una valutazione delle competenze specifiche nell’area dell’interazione sociale e della relazione, il bambino viene inserito in un piccolo gruppo di pari.

Qui, grazie ad attività di gioco e di apprendimento mirate, impara a comunicare con i suoi pari di età. Inoltre impara a condividere, a cooperare e a rispettare regole comuni.

I progressi dei partecipanti vengono costantemente monitorati e condivisi con la rete.

Ciò permette a ciascun bambino di essere sostenuto al meglio in tutti i suoi contesti di vita e di generalizzare i suoi apprendimenti.

A chi si rivolge?

L’intervento psicoeducativo abilitativo in piccolo gruppo si rivolge a bambini con difficoltà specifiche nelle aree socio-relazionali. Per questi bambini, è stato valutato come idoneo un potenziamento di queste abilità.

L’efficacia di un intervento sulle abilità socio-relazionali, basato sull’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) in piccolo gruppo, non ha limiti di età e diagnosi. È, però, molto indicato per bambini con autismo, ADHD, ritardo cognitivo e difficoltà nell’interazione. In particolare, per quei bambini che svolgono o hanno svolto un percorso abilitativo individuale e che hanno bisogno di generalizzare quanto appreso al gruppo di pari.

Essere parte di un gruppo, infatti, per bambini con difficoltà di interazione, con autismo o altri disturbi del neurosviluppo, è una grande risorsa.

Modelli teorici di riferimento

L’Analisi del Comportamento Applicata (ABA) di terza generazione è la cornice teorica principale di riferimento per gli interventi di gruppo qui ad ABA.CO. Perché? Perché dedica ampio spazio all’apprendimento naturalistico (NET) e motivante, allo sviluppo delle competenze comunicative (ABA-VB) e include anche la lettura e sviluppo di aspetti emotivi.

Questo approccio, inoltre, si integra con contributi provenienti da altri modelli teorici, come DENVER, TEACCH, CBT, Educazione cognitivo affettiva. Il fine è quello di rispondere al meglio alle specificità del singolo bambino e del suo contesto.

Obiettivi

L’obiettivo principale dei gruppi di abilità socio-relazionali è l’aumento della qualità dell’interazione del bambino con i suoi pari di età.
Gli obiettivi individuati per ogni membro del gruppo sono altamente individualizzati. Quindi sono pensati per rispondere alle sue esigenze e specificità e alle caratteristiche del gruppo stesso.

Tra gli obiettivi individuati per il bambino potresti trovare:

Migliorare le abilità comunicative con i pari. Quindi comprendere il linguaggio, fare richieste, parlare con un compagno etc.
Potenziare le abilità di gioco tra pari. Cioè imparare a condividere materiali di gioco e a rispettarne le regole, espandere gli interessi legati al gioco etc.
Migliorare le abilità di apprendimento all’interno di un gruppo. Ovvero comprendere istruzioni dell’adulto rivolte al gruppo, portare avanti compiti di apprendimento in autonomia in parallelo ai compagni etc.

Migliorare le abilità sociali. Cioè rispettare regole rivolte al gruppo, rispettare i tempi e le preferenze dell’altro, cooperare per portare a termine un’attività etc.
Diminuire i comportamenti problematici. Nello specifico, comprendere la funzione di questi, prevenirli e non rinforzarli. Dunque, diminuire la loro frequenza, intensità e durata e sostituirli con comportamenti adattivi.

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