Educazione cognitivo affettiva

Dopo una valutazione specifica delle aree del riconoscimento, della comprensione e della regolazione emotiva, viene progettato un percorso a sostegno delle fragilità individuate.

L’offerta di attività varia in base all’età e alle specificità del bambino.

Anche se sono previsti momenti di apprendimento più strutturati, quelli di apprendimento naturalistico attraverso il gioco sono sempre presenti.

L’aspetto ludico, infatti, è importante per rendere efficace la relazione con i terapisti e tenere sempre alto il livello di motivazione. 

Durante il percorso di educazione cognitivo affettiva monitoriamo in modo costante i progressi del bambino e li condividiamo con la rete.

Così, lo sosteniamo al meglio e gli permettiamo di generalizzare i suoi apprendimenti. 

I percorsi di educazione cognitivo affettiva si rivolgono a bambini e  ragazzi con difficoltà in diversi ambiti. Tra questi il riconoscimento, la comprensione, l’espressione e la gestione delle emozioni.

L’efficacia dell’educazione cognitivo affettiva non ha limiti di età e diagnosi. Ma può essere indicata in modo particolare per bambini e ragazzi con diagnosi di autismo, ADHD, DOP e ritardo cognitivo. L’utilizzo di strumenti visivi e concreti, infatti, rende accessibili apprendimenti complessi anche a persone a sviluppo atipico. 

Il modello teorico di riferimento è l’Educazione Cognitivo Affettiva. Consiste in un insieme di strategie psicoeducative utilizzate per facilitare la comunicazione e l’apprendimento di bambini e ragazzi con difficoltà sociali, comportamentali e cognitive. 

Questo modello teorico ha origine dalla tradizione cognitivo-comportamentale e si integra naturalmente con l’ABA di terza generazione. Perché? Perché dedica ampio spazio allo sviluppo delle competenze comunicative (ABA-VB) e include la lettura, la cura e il potenziamento degli aspetti emotivi. 

Gli obiettivi di ogni percorso di educazione cognitivo affettiva sono pensati per rispondere alle esigenze e specificità di ciascun bambino e ragazzo e del suo contesto di vita. L’intervento è infatti altamente individualizzato. 

Tra gli obiettivi individuati per il bambino o il ragazzo potresti trovare:
  • Riconoscere le emozioni dell’altro. Cioè individuarle e denominarle a partire da materiale figurativo, da storie a complessità crescente o in situazioni del qui ed ora. 
  • Riconoscere le proprie emozioni. Ovvero individuare e denominare quelle provate nel corso di episodi di vita vissuta.
  • Sviluppare abilità di problem-solving emotivo. Quindi individuare possibili strategie da adottare in risposta a stati emotivi spiacevoli di tristezza, rabbia e paura.
  • Sostenere la regolazione emotiva. Cioè sostenere le abilità coinvolte nella gestione, nell’espressione e nella condivisione delle emozioni con un’intensità modulata.

Ti interessa avere più informazioni o fissare un colloquio conoscitivo?
Per contattare ABA.CO puoi compilare il form indicando quando possiamo chiamarti o scriverci via whatsapp, ti ricontatteremo nel più breve tempo possibile.

    Scegli una fascia oraria

    Contatti